IL
BATTESIMO "Non
dire stupidaggini, Don Camillo!" rispose seccato il Cristo.
Se fossero senza Dio non verrebbero qui a far battezzare i figli.
Se la moglie di Peppone ti avesse rifilato una sberla, te la
saresti guadagnata." "Se la moglie di Peppone mi dava
una sberla, io li prendevo tutt'e tre per il collo e (.....)"
"E?" domandò severo Gesù. Don Camillo pag. 41 (SUPERBUR) |
IL
CERO
-Accendetelo davanti
alla immagine della Madonna- disse il vecchio Alcibiade a Don
Camillo.- Quando si va in tribunale, ci vuole sempre l'aiuto della
Madonna anche se si ha ragione in pieno. Anzi, proprio chi ha
ragione sembra il più incerto e impappinato perchè la verità
spesso è così semplice ed elementare che pare incredibile.
(Il
decimo clandestino pag. 42) |
LA MADONNA -
"Diteglielo!" ordinò con voce dura Peppone. Allora Don
Camillo si inginocchiò, e sottovoce disse alla Madonna che quelle
cinque grosse candele gliele offriva Peppone perchè aiutasse il
suo bambino che stava male. Quando si rialzò, Peppone era
scomparso. Passando davanti all'altare maggiore, Don Camillo si
segnò rapidamente e tentò di sgattaiolare via,...
(Don Camillo pag. 312 SUPERBUR |
S.
GIUSEPPE
- A
distanza di anni e annorum, gli altri ripresero l'idea del Cristo
lavoratore e, con l'aiuto di San Giuseppe artigiano, fecero il
colpo magistrale del primo Maggio festa dei lavoratori cattolici.
La vicenda conclusiva della nostra storia d'amoree di politica
militante avvenne esattamente la prima volta che, nella piazza, si
celebrava simultaneamente, da parte rossa e da parte bianca, la
doppia festa del lavoro. (L'anno di Don Camillo) pag. 179
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S.MARTINO
- Carità
cristiana non significa dare il superfluo al bisognoso, ma
dividere il necessario col bisogno. San Martino divise il suo
mantello col poverello che tremava per il freddo: questa è carità
cristiana. E anche quando dividi il tuo unico pane con l'affamato,
tu non devi gettarglielo come si getta un osso a un cane.
(Don Camillo e il suo gregge pag. 27) |
FAVOLA
DI SANTA LUCIA -
Cesarino si alzò e, prima ancora di lavarsi, prese il lapis blù
e cancellò sul calendario un altro giorno. Ne rimanevano ancora
tre che poi erano due in quanto il terzo era quello famoso. Mentre
si lavava con l'acqua gelata, Cesarino d'improvviso ebbe un
pensiero:"e la crusca?". Era una cosa importante, ma
risultava anche logico che non ci avesse pensato perchè, fino
all'anno prima, tutto si era svolto laggiù, al paese dove, per
trovare della crusca, bastava allungare una mano.
(Don Camillo e il suo gregge pag. 417 |
I
VECCHI PARROCI HANNO LE OSSA DURE -
Peppone fece un balzo sulla
sedia:"Lei è matto, reverendo! Quel Cristo è un'opera
d'arte che appartiene al paese e rimarrà in paese". Don
Camillo spalancò le braccia: "La capisco, signor sindaco.
Disgraziatamente io ancora non dipendo dal suo Partito ma dal mio
vescovo. Pertanto dovrò consegnare al segretario del vescovo il
crocefisso e l'altare.
(Don Camillo e i giovani d'oggi pag. 108) |
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