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LA PARROCCHIA

C. A. Fontanelle
Simp.G.Guareschi
Parrocchia
Portone del Pizzo
Gruppo AIDOL

Fontanelle: Fino al 1576 una sola Chiesa era eretta per quelle che ora sono le due Parrocchie di Fontanelle e di Pizzo. Era detta del Pizzo vecchio, aveva per titolo S.Martino (v.atto 16-1-1206 in Atto lll 320) ed era posta sulla destra dello Stirone. Nel 1576 gli abitanti alla sinistra del fiume si fabbricarono una nuova Chiesa, che F.Farnese Vesc. Di Parma consacrò il 10-lv.1576 sotto il titolo di S.Bastolomeo (De Turre), ma che comunemente fu detto S.Martino. (La Diocesi di Parma 1940) - Chiesa dove ha ricevuto il Sacramento del Battesimo G.Guareschi

Da Vedere

Museo dei
CALENDARI

IL BATTESIMO "Non dire stupidaggini, Don Camillo!" rispose seccato il Cristo. Se fossero senza Dio non verrebbero qui a far battezzare i figli. Se la moglie di Peppone ti avesse rifilato una sberla, te la saresti guadagnata." "Se la moglie di Peppone mi dava una sberla, io li prendevo tutt'e tre per il collo e (.....)" "E?" domandò severo Gesù. Don Camillo pag. 41 (SUPERBUR)

IL CERO -Accendetelo davanti alla immagine della Madonna- disse il vecchio Alcibiade a Don Camillo.- Quando si va in tribunale, ci vuole sempre l'aiuto della Madonna anche se si ha ragione in pieno. Anzi, proprio chi ha ragione sembra il più incerto e impappinato perchè la verità spesso è così semplice ed elementare che pare incredibile. 
(Il decimo clandestino pag. 42)

LA MADONNA - "Diteglielo!" ordinò con voce dura Peppone. Allora Don Camillo si inginocchiò, e sottovoce disse alla Madonna che quelle cinque grosse candele gliele offriva Peppone perchè aiutasse il suo bambino che stava male. Quando si rialzò, Peppone era scomparso. Passando davanti all'altare maggiore, Don Camillo si segnò rapidamente e tentò di sgattaiolare via,... (Don Camillo pag. 312 SUPERBUR

S. GIUSEPPE - A distanza di anni e annorum, gli altri ripresero l'idea del Cristo lavoratore e, con l'aiuto di San Giuseppe artigiano, fecero il colpo magistrale del primo Maggio festa dei lavoratori cattolici. La vicenda conclusiva della nostra storia d'amoree di politica militante avvenne esattamente la prima volta che, nella piazza, si celebrava simultaneamente, da parte rossa e da parte bianca, la doppia festa del lavoro. (L'anno di Don Camillo) pag. 179

S.MARTINO - Carità cristiana non significa dare il superfluo al bisognoso, ma dividere il necessario col bisogno. San Martino divise il suo mantello col poverello che tremava per il freddo: questa è carità cristiana. E anche quando dividi il tuo unico pane con l'affamato, tu non devi gettarglielo come si getta un osso a un cane.  
(Don Camillo e il suo gregge pag. 27)

FAVOLA DI SANTA LUCIA - Cesarino si alzò e, prima ancora di lavarsi, prese il lapis blù e cancellò sul calendario un altro giorno. Ne rimanevano ancora tre che poi erano due in quanto il terzo era quello famoso. Mentre si lavava con l'acqua gelata, Cesarino d'improvviso ebbe un pensiero:"e la crusca?". Era una cosa importante, ma risultava anche logico che non ci avesse pensato perchè, fino all'anno prima, tutto si era svolto laggiù, al paese dove, per trovare della crusca, bastava allungare una mano.   (Don Camillo e il suo gregge pag. 417

I VECCHI PARROCI HANNO LE OSSA DURE - Peppone fece un balzo sulla sedia:"Lei è matto, reverendo! Quel Cristo è un'opera d'arte che appartiene al paese e rimarrà in paese". Don Camillo spalancò le braccia: "La capisco, signor sindaco. Disgraziatamente io ancora non dipendo dal suo Partito ma dal mio vescovo. Pertanto dovrò consegnare al segretario del vescovo il crocefisso e l'altare.
(Don Camillo e i giovani d'oggi pag. 108)

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