Il
piccolo ma significativo Museo denominato "Centro del Boscaccio" ha origine dalla passione e dall'impegno dei coniugi
Bertozzi, Caterina e Cesare, e dall'amicizia di quest'ultimo,
confermata da gustosi episodi, con quel formidabile scrittore della
Bassa che è Giovannino Guareschi.
Va
detto che il nome e la collocazione del Museo non sono per niente
casuali: intatti il termine "Boscaccio", già presente nel
primo dei racconti guareschiani, si riferisce al podere
"Bosco" ove vissero i nonni paterni: a poca distanza da esso
svetta 1'antica torre campanaria di Diolo, ricordata nelle sue
narrazioni e ora finalmente sede del Museo a Lui dedicato.
II
luogo è quindi assolutamente guareschiano, originale e riconoscibile,
come la terra e la gente descritta dalla felice penna dello Scrittore
della Bassa.
Sembra
impossibile, ma all'interno della piccola Torre, vive il mondo e la
tradizione di questo straordinario interprete, attraverso ricordi,
testimonianze, scritti ed oggetti che sapranno suscitare nel
visitatore curiosità ed ammirazione.
E
allora ci sentiamo di raccomandarVi una breve ma interessata sosta a
Diolo, a metà strada tra i luoghi verdiani e gli antichi castelli, in
quel "Boscaccio" che tanto ricorda le nostre autentiche
origini contadine e i genuini sapori che non vogliamo scordare
The
small but meaningful museum called " Centro del Boscaccio"
was horn from Caterina and Cesarc Bertozzi's passion and from the
friendship between Cesare and the great writer Giovannino Guareschi,
friendship confirmed in many amusing tales.
The
name and the place of the Museum are not accidental: the so-called
"Boscaccio" - that we read in the first Guareschi' storv,
derives from the name of the farm where (Guareschi's grandparents
lived: Bosco.
Close
to the farm we can see the ancient bell-tower of Diolo, often reminded
in his tales, and now famous museum dedicated to him. This place is
absolutely original and typical, like the land and
the
people Guareschi describes in many of his books. It seems impossible
but inside the tower you can feel, you can "smell" the real
world and tradition of this uncommon writer, through his memories,
witnesses, writings and things that will surely cereate big sensations
and admiration in all the visitors.
For
this reason we highly recommend a quick but interesting stop in Diolo,
half wav between the places of Verdi and the ancient castles. Stop
reminds us our country origins and genuine flavours: things that
nobody wants to forget.
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DON
CAMILLO
E IL SUO GREGGENon
mi sono mai pentito di aver fatto domani quello che avrei potuto fare ieri o
un mese prima.
Spesso mi rattrista rileggendo le cose che ho fatto: ma in fondo non me ne
cruccio mai soverchiamente perché posso dire, in piena coscienza, che mi
sono sempre arrabattato per non farle. Sempre mi sono sforzato
di rimandare al domani.
Così vi ho detto, amici miei, come sono nati il mio pretone e
il mio grosso sindaco della Bassa. (L'Autore)
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FATHER
CAMILLO
AND
HISFLOCK
I
Never repent doing tomorrow the thing I could do yesterday or a month
before.
Reading
again the things I did make me sad.
But
at last, it doesn't matter, because I can say, fully aware, I always
tried not to do them. I always tried my best to do them the day after.
So
I could told you, my friends, how my big" priest and mayor of the
" Bassa were born.
(The Author)
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PEPPONE
E DON CAMILLO
Chi
li ha creati è la bassa.
Io li ho incontrati, li ho presi sottobraccio e li ho fatti camminare su e
giù per l'alfabeto.
E,
sul finire del 1951, quando il grande fiume ha spaccato gli argini e ha
allagato i campi felici della
Bassa e da lettori stranieri mi sono arrivati pacchi di coperte e indumenti
"Per la gente di Don Camillo e di Peppone", allora mi sono
commosso come se, invece di essere un cretino qualsiasi, fossi un cretino
importante.
(L'Autore)
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PEPPONE
AND DON CAMILLO
Their
mother was the "Bassa".
She has created them. I just met them, I took them arm in arm and we
walked together up and daw the alphabet.
At end of 1951, when the big river broke its banks and floodet
the "Bassa" happy fields, I received many blankath and clothes
from foreign readers for don Camillo and Peppone's people: I was deeply
touched, as if instesad of being an ordinary stupid, I supposed to be an
importan one. (The Author)
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DON
CAMILLO
E
IL SUO GREGGE p. 390
Per
arrivare alla Buca del Boscone non occorreva traversar la strada:
bastava conoscere le carrecce: il pericolo non era eccessivo.
Peppone,
all'ultimo momento, decise che Don Camillo non sarebbe entrato nel
Panzer, studiato di giorno il percorso, la notte prescelta don Camillo
l'avrebbe preceduto come guida.
-
Se mi fate qualche scherzo da prete vi sparo una cannonata. - lo
avvertì Peppone
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DON
CAMILLO
AND
HIS FLOCK p. 390
You didn't need to cross the road to arrive at the "Buca del Boscone",
you just needed to know the car-roads: it was not so dangerous.Peppone at
the last minute decided that Don Camillo had not to enter the Panzer. He
studied the way during the day and that night Don Camillo would have
leaded him.
"If you play me a "priest joke" (an Italian way to pul
somebody"s leg), I shoot you "Peppone warned.
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