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C.
A. Fontanelle
Amici
G.Guareschi
Parrocchia
Portone
del Pizzo
Gruppo
AIDOL
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VIAGGIO D'AUTORE NEL MONDO PICCOLO
DI DON
CAMILLO E PEPPONE
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DA VEDERE
Viaggio
D'Autore
IL PERCORSO
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INTERMEZZO FUORI ORDINANZA
Nel campetto di calcio dietro la chiesa, vicino alla segheria, si scorge da
lontano una troupe che sta girando uno spot pubblicitario nel campo
sportivo. C'è un cartellone con la scritta: "ACQUA GUARESCHI LA BEVI E
TI RINFRESCHI" e, vicino, due persone travestite da don Camillo e
Peppone che stanno seduti di spalle a bere dopo aver disputato un'ipotetica
sfida di calcio. Carlotta, la figlia di Guareschi, chiama un ragazzo vicino
alla rete e gli chiede di far sgombrare il campo dalla troupe, poi, lungo la
strada racconta ai "viaggiatori" alcuni degli aneddoti
completamente inventati che circolano attorno alla figura di suo padre.
Alcuni sono divertenti coloriture del personaggio che non danno fastidio,
altri, invece, distorcono la realtà, attribuendo a suo padre parole, azioni
e, addirittura pensieri. "Il che", parafrasando una sua frase,
"non è né bello né istruttivo"...
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PROLOGO AL MONDO
PICCOLO Si parte dalla Piazza di Fontanelle. Tutti sono intorno alla
statua di Faraboli, quando da un baule ai piedi della statua esce il
Giullare che muovendosi tra i presenti recita: "Benvenuti nel Mondo
Piccolo..." "íl cielo è spesso di un bell'azzurro (...) salvo
nella stagione meno buona, in cui si levano fittissime nebbie. Il suolo è
la più parte gentile, arenoso e fresco (...). Una lussureggiante
vegetazione ammanta il territorio che non ha un palmo spoglio di verzura
(...) Nel fiume pescoso guizzano barbí, tínche, lucci voraci (...)"
"Il piccolo mondo del Mondo Piccolo", scrive Giovannino Guareschi,
"non è qui però: non è in nessun posto fisso (...) è un puntino
nero che si muove assieme ai suoi Pepponi e ai suoi Smilzi in su e in gíù
lungo il fiume per quella fettaccia di terra che sta tra il Po e 1'Appennino
(...). Il paesaggio è questo (...) e basta fermarsi sulla strada a guardare
una casa colonica affogata in mezzo al granturco (...) e subito nasce una
storia". Ma qui, aggiungiamo noi, ci sono le sue fonti d' ispirazione
il cui ricordo, unito a quello della sua famiglia, lo ha consolato e aiutato
a sopravvivere nella dura prigionìa nei Lager tedeschi di Polonia:
Czestochowa e Benjaminowo, e di Germania: Sandbostel e Wietzendorf.
(cítazioni da Mondo Piccolo, Don Camillo, un Castello del Parmigiano
attraverso i secoli di L. Campari)..
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IL CAMPO DI WIETZENDORF
- SORRIDERE PER SOPRAVVIVERE ATTORE: "C'era una volta il
campo di Wietzendorf (...) una piccola città di baracche nella quale erano
morti diciassettemila soldati russi, il che aveva indotto i tedeschi a fare
questa assennata considerazione: se ci sono morti diciassettemila soldati
russi, perché non potrebbero creparci quattromila ufficiali italiani?. E
così, il Campo di Wietzendorf diventò un giorno 1'Offlag 83. E fu qui che
il grande Reich (...) inventò il "lavoro volontario
obbligatorio". (...) Poi arrivarono mille uff'iciali francesi i quali
dichiararono immediatamente che 1'Italia li aveva pugnalati alle spalle.
(...) In seguito arrivarono gli inglesi (...) per far seguire agli italiani
un corso di riqualificazione e rimandarli in patria adeguatamente preparati
per la ricostruzione. Nel frattempo la popolazione del campo era salita a
settemila anime assortite sìcchè accaddero fatti (......) nei dintorni.
Una gallina tedesca fu trovata assassinata e tagliata a pezzi in una padella
di nazionalità italiana. Una vacca venne aggredita a mano armata da un
gruppo di ex prigionieri italiani e barbaramente derubata del latte che la
poverina portava al suo figlioletto. Eccetera eccetera: tanto che, indignato
dal ripetersi degli orrendi misfatti, il signor Churchill in persona
intervenne e approfittò del suo storico discorso del 13 maggio per asserire
che 1'Italia aveva pugnalato alle spalle 1'Inghilterra".(citazione da
Radio B90, Oggi e Vita con Giò).
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ADDIO CAMPO WIETZENDORF SI
TORNA A CASA Il 28 agosto 1945 Guareschi rientra in patria dalla prigionia
tedesca e le condizioni in cui ritrova 1' Italia gli fanno rimpiangere la
città democratica che con li altri internati era riuscito a costruire nei
campi di concentramento. L'Italia non ha tempo per ricordarsi delle vittime
della guerra. La situazione politica di quei signori lo spinge ad un deciso
impegno civile, mentre il desiderio di pacificare gli animi divisi dalle
vicende della guerra e dai dissidi ideologici lo spinge a richiamare ideali
e valori che, nel caos del dopoguerra, paiono scomparsi. Così compaiono
settimanalmente su Candido sia le rubriche politiche dettate dalla realtà,
che i racconti di vita familiare e del Mondo Piccolo in cui personaggi,
situazioni, paesaggi sono tutti veri o verosimili perché Guareschi si è
ispirato alla sua famiglia e alla Bassa dove ha passato la sua felice
infanzia
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LA CASA NATALE I
"viaggiatori" insieme al Cantastorie si spostano dalla piazza
verso la chiesa, e la prima sosta la fanno davantí alla Casa natale di
Guareschi dove gli attori ricordano il giorno della sua nascita:
"Giovanni Faraboli finì quel primo maggio 1908 il suo discorso e la
banda attaccò I"'Internazionale". Accanto a Faraboli, sul balcone
della "Villa Rossa", comparve Primo Augusto con un fagotto bianco.
"Questo è mio figlio nato da poche ore. Lo chiameremo Giovanni come te
,amico mio. Ma poí, no, per non fare confusione lo chiameremo
Giovannino" dísse Primo Augusto. Giovanni Faraboli prese fra le
braccia il neonato (...): "Oggi è nato un nuovo compagno!" esclamò...".(citazione
da Guareschi di Beppe Gualazzini) Fra i "viaggiatori", Alberto, il
figlio di Guareschi, intervìene dicendo che Gualazzini indicando la Casa
natale, involontariamente ha creato un falso storico... perché suo padre
non è nato nella Villa Rossa, né poteva essere stato mostrato ai
socialisti riuniti in comizio da quel terrazzino che, allora, non era ancora
stato costruito. Faraboli lo mostrò invece dalla finestra della cucina che
dava sul cortile interno della casa all'angolo tra la piazza e il viale che
conduce alla chiesa.. Il Cantastorie lo ringrazia per la sua presenza e le
sue puntualizzazioni, dato che il viaggio
sentimentale vive anche di queste testimonianze dirette.
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RITORNO ALLE ORIGINI Passa
una troupe cinematografica, con cavi, fari e qualche pannello e Alberto
Guareschi racconta che stanno girando un episodio di una serie televisiva
ambientato questa volta nei luoghi dell'ispirazione. "Ma non
riusciranno a superare la bravura di Fernandel e Gino Cervi" commenta
iI Cantastorie. "Eppure, nonostante il confronto con quei due grandi
interpreti continuano ad arrivarci richieste di adattamenti e trasposizioni
per il teatro, il cinema e la televisione da tutto il mondo" gli
risponde Alberto Guareschi. "Ma la fama derivata a suo padre dalle
versioni cinematografiche non ha allontanato un po' 1'attenzione dai libri
della saga di Mondo Piccolo?" chiede il Cantastorie. "È proprio
per questa ragione che stiamo facendo questo "Viaggio
sentimentale" alla ricerca delle fonti di ispirazione del suo mondo
letterario".
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L A CASA DI NONNA
FILOMENA I "viaggiatori" seguono il Cantastorie che si ferma
vicino ad una anchina dove sono sedute una donna e una ragazza vestite anni
' 60. Due attrici, ispirandosi ad un famoso racconto di Guareschi in cui
parla della casa di Fontanelle dove abitava nonna Filomena raccontano: DONNA
Nessun architetto moderno riuscirà mai a realizzare una casa così bella.
(...) In questa casa sono sepolti i giorni migliori della mia vita..Infatti,
finita la scuola, andavo a passare le vacanze da nonna Filomena".
RAGAZZA: "Non c'è nemmeno la luce!" DONNA: "Sì. Niente
elettricità quindi niente motori, frigo, niente aspirapolvere, niente
lavatrice, niente Tv, niente boiler. Unica macchina è il cavatappi a
manetta avvitato al muro della cucina". RAGAZZA: "Non c'è il
bagno!" DONNA: "C'è. Il bagno lo si fa nella lavanderia. (...)
Vicino c'è lo stanzino per gli impianti igienici". RAGAZZA: "Che
cosa si fa la sera se non c'è la Tv e senza nemmeno la radiolina a
transistor?" DONNA: "Si ascoltano i grilli, le rane. Oltre tutto
cantano meglio dei divi della canzone. (...) Ci sono ancora gli usignoli,
puoi divertirti a pensare." (Si sente il profumo del pane appena
sfornato... ma la ragazza preferisce la merendina.) RAGAZZA: "Ma,
almeno il telefono ci vorrebbe. Pensa: se uno improvvisamente sta
male..." DONNA: "E se, invece, uno sta improvvisamente bene, a che
servirebbe il telefono?". (citazione da Oggi e Vita con Giò).
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GIARÓN, CARRETTIERE
GROSSOLANO E BESTEMMIATORE Dall`altra parte della strada arriva un
barroccio trainato da un cavallo e la donna dice che è quello di Giarón.
Mentre il barroccio passa il carrettiere fa "cantare la frusta" e
la donna dice alla ragazza che quello è il nipote di Giarón. RAGAZZA:
"Chi è Giarón?" La donna le racconta che era un carrettiere
morto tanti anni fa e che abitava nella casa in fondo alla strada, di fronte
alla chiesa e aggiunge: DONNA: "Si sapeva tutto di Giarón, eccettuata
una cosa soltanto: se fosse più bestia lui o il suo cavallo. In generale
alla gente grossolana scappa, quando parla, qualche bestemmia; a Giarón, al
contrario, (...), nel parlare, scappava qualche parola pulita, perché il
suo vocabolario era composto soltanto di bestemmie, e le bestemmie non sono
parole. (...) Brutto affare svegliare Giarón quando dormiva bocconi sul
colmo del carico di ghiaia o sabbia del suo barroccio". (citazione da
Don Camillo e il suo gregge).
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LA BELLA CHIESA DI
FONTANELLE Il Cantastorie riprende il cammino raccontando ai
"viaggiatori" dell'ultimo viaggio di Giarón e del suo incontro
col parroco in punto di morte: CANTASTORIE: "Ecco la chiesa, famosa
perché è stata la prima a imprimersi nei ricordi del piccolo
Giovannino". Il Cantastorie, seguito dai "viaggiatori" entra
in chiesa. CANTASTORIE: "Ecco, vedete il fonte battesimale, essenziale
punto di partenza per la formazione ,cristiana di Giovannino, i cui dialoghi
continui con la propria coscienza ritroviamo nelle parole del Cristo
crociiisso dell altar maggiore che dialoga con Don Camillo. Coscienza che lo
spingerà a combattere 1'ideologia marxista con 1'arma del ridicolo cercando
però un punto d in- contro sul piano umano coi vari Pepponi che credevano
in quella ideologia. Coscienza che lo ha aiutato a confidare sempre nella
Divina Provvidenza nei momenti difficili della prigionìa tedesca e che lo
aiuterà, anni dopo, a superare la dura prova di una condanna a 409 giorni
di carcere italiano per aver diffamato l'ex presidente del Consiglio Alcide
De Gasperi".
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I L FONTE BATTESIMALE Tutti
in chiesa; 1'organo suona, il Cantastorie smette di parlare e fa accomodare
tutti nei banchí, mentre il prete, pronto, davanti all'ambone, comincia a
leggere, divertito, il racconto di Guareschi "Il Battesimo", dove
si parla del battesimo di Libero Camillo Lenin, figlio di Peppone. Alle
prime battute, non proprio "ortodosse", alcune donne anziane si
alzano sdegnate ed escono di chíesa. Il resto del racconto è articolato su
un vivace dialogo a due (Don Camillo e Peppone), con pacati interventi del
Cristo dell'altare per riportare íl proprio prete alla ragionevole mitezza
che si addice all'uomo di Dio. Il percorso prosegue, la gente esce a lato
del campanile accompagnata dal suono "fuori ordinanza" delle
campane mentre il Cantastorie, notando 1'abilità di Sargenti, campanaro di
Fontanelle, ricorda il Manecchia, campanaro di don Camillo che, nel racconto
"Azione sindacale", proclama lo "sciopero campanario"
contro il sindaco Peppone.
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FONTANELLE, UN PAESE
IMPORTANTE Il Cantastorie si dirige seguito dai "viaggiatori"
verso 1'argine del fiume e incrocia una delle donne anziane scappate dalla
chiesa che lo rimbrotta:VECCHIETTA: "Parlate almeno bene di Fontanelle,
non raccontate solo i personaggi famosi, parlate anche della nostra
storia". CANTASTORIE: "Si, signora, perché, se qui sono nate
tante persone importanti vuol dire che anche il paese è importante. Qui a
Fontanelle sono nate anche le Cooperative socialiste di cui è stato padre
il nostro Giovanni Faraboli". Mentre un fisarmonicista allieta la
salita verso 1' argine il Cantastorie continua: "Già alla fine dell'
Ottocento gli abitanti di Fontanelle "non accudivano al solo lavoro dei
campi. Si occupavano anche in diverse piccole industrie confezionando
sporte, cesti di vimini, truciolo, e fabbricando zolfini e salsa di
pomodoro. Un terzo della popolazione si dedicava al piccolo commercio
percorrendo arte dell' anno la zona dell Alta Italia a vendere i prodotti su
elencati. Ora (...) 1'osservare usi, costumi, iniziative diverse e trovarsi
al contatto delle varie classi sociali, indubbiamente contribuiva a formare
1 abitudine della osservazione (...) a svilupparne lo spirito critico (...)
ad accettare poi, con maggiore facilità, le idee e i propositi rinnovatori
" che si concretizzarono nelle Cooperative socialiste, interesse e meta
di studio anche per paesi esteri".
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GIOVANNI FARABOLI,
L'UOMO DELLE COOPERATIVE I "viaggiatori", guidati dal
Cantastorie, scendono dall'argine e, percorrendo la Strada del Borgone,
arrivano alla vecchia segheria, molto simile a quella delle Cooperative
socialiste della Bassa. Un attore ricorda Giovanni Faraboli: "Giovanni
Faraboli, il capo dei rossi di un tempo, è morto, dimenticato dagli stessi
capi dei rossi e dai gregari dei rossi di questi giorni; eppure il
bracciante Faraboli fu il primo segretario della Lega dei Contadini
costituitasi nel paese di Fontanelle il 7 aprile 1901. Questo segnò
1'inizio delle cooperative". "Poi arrivò 1'insurrezione degli
squadristi fascisti, 1'incendio di anni di lavoro e lui dovette esiliare in
Francia". "A1 ritorno era rimasto socialista di vecchio stampo,
perciò i comunisti di Togliatti e Nenni 1'avevano schedato tra gli
avversari". ""Adesso Giovanni Faraboli è uscito dalla
cronaca per entrare nella storia. Non nella Storia Grande, fatta di miti e
di simboli, ma nella storia piccola, quella importante, fatta di uomini veri
di onestà e di ingegno. (...) Abbiamo sfogliato tutti i giornali nazionali:
nessuno pare si sia accorto della sua morte. Non resta dunque più niente di
lui? No: rimane il ricordo di quella chiara e onesta faccia nell'animo di
chi lo conobbe. Un ricordo che ci consola e ci dà speranza quando ci pare
più insopportabile e angosciata la torma di facce cupe e disoneste che
minacciose si affacciano dalla cronaca nera politica di ogni
giorno"". (citazioni da Cenni Storici sul Movimento operaio e
Socialista P Taddei "Quella chiara e onesta faccia" di G.
Guareschi.)
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T UTTI A CASA , Il
Cantastorie riporta il suo gregge di "viaggiatori nella piazza dalla
quale sono partiti ascoltando Guareschi parlare di prigionia per ascoltare
la conclusione del racconto "Radio B90" interrotto dopo la
dichiarazione di Churchill che "l'Italia aveva pugnalato alle spalle
1'Inghilterra": ATTORE: "Cionostante (...) il rimpatrio degli
italiani non subì un minuto di ritardo dai piani prestabiliti. Furono
infatti rimpatriati prima gli inglesi, poi gli americani, poi i francesi,
poi gli ebrei, poi i russi, i belgi, gli olandesi, i polacchi, i
cecoslovacchi, i bulgari, i greci, gli ungheresi, gli iugoslavi, i rumeni,
gli estoni, i lituani e tutti i prigionieri tedeschi. Indi sei cinesi
venditori di perle rimasti bloccati ad Amburgo, poi un marinaio argentino
che si era addormentato nel porto di Brema, poi una vacca svizzera dislocata
nell Hannoverino, poi una gattina persiana dimorante a Norimberga, poi due
porcellini d'India residenti a Monaco, poi una chitarra spagnola residente a
Francoforte, poi un narghilè turco internato a Essen, infme gli ex
internati italiani a scaglioni di sei al mese". "C'era dunque una
volta il Campo di Wietzendorf: anzi, per essere precisi c'è ancora: ma
presto torneremo tutti a rivedere la nostra dolce terra "che Appennini
parte, il mar circonda e 1'Alpe": vale a dire che confina a est con le
rivendicazioni jugoslave, a ovest con le rivendicazioni francesi, a sud con
le rivendicazioni greche, a nord - chi lo sa? - forse con le rivendicazioni
austriache".FINE DELLA PASSEGGIATA (citazioni da Radio B90, Oggi
Vita con Giò).
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