Zolfarinari e
braccianti
' Zolfarínari ': con questa denominazione
sin dai primi decenni del secolo scorso erano conosciuti nei
borghi lungo il Po, nelle cittā delI'Emilia, della Lombardia, del
Veneto, del Piemonte, della Liguria,gli abitanti di Fontanelle,
che nei mesi invernali Iasciavano il loro paese e si muovevano con
le carrette alla volta delle cittā del nord, per vendere
zolfanelli ed altri prodotti di un modesto artigianato locale -
sporte, borse di vimini e di trucioli.
Di questa caratteristica
degli abitanti di Fontanelle dava giā cenno Lorenzo Molossi nel
suo Vocabolario topografico dei territori dei ducati di Parma
Piacenza e Guastalla, compilato nel 1832, che cosí descriveva
Fontanelle: [...] piccolo villaggio nel comune di Roccabianca alla foce dello
Stirone [...] Il suo territorio č dipartito dal detto torrente, la parte
sinistra č soggetta al mentovato Comune, e conta 297 abitanti;
quella a destra con 396 abitanti č nel Comune di San Secondo.
Č
distante 4 miglia al sud di Roccabianca, quasi altrettanto al nord
di San Secondo e l4 e un quarto al nord-nord ovest da Parma.
Era
feudo di casa Pallavicino, Anticamente le monache ebbero un
convento dedicato a San Siro.
Molti di questa villa fanno il
mestiere dello zolfanellaio, e vanno in giro colla lor merce.
Anche Primo Taddei, rievocando la vita di Fontanelle nel periodo
della prima fioritura del socialismo divulgato da Luigi Musini
riferiva questa attitudine della gente di Fontanelle e vi aveva
individuato uno dei motivi piú certi della sua predisposizione a
comprendere ed a recepire il messaggio contenuto nell'azione del
generoso medico di Borgo San Donnino.
Infatti Taddei ricordava
come i lavoratori di- Fontanelle - una borgata uguale per
conformazione a tante altre della Bassa - non accudivano al solo lavoro dei campi. Si occupavano anche in
diverse industrie confezionando sporte, cesti di vimini, truciolo
e fabbricando zolfini e salsa di pomodoro. Un terzo poi della
popolazione si dedicava al piccolo commercio, viaggiando parte
dell'anno la zona dell'alta Italia a vendere i prodotti su
elencati.
Ora questo allontanarsi periodicamente in ambienti nuovi
e progrediti come quelli della cittā, l'osservare usi, costumi,
iniziative diverse e trovarsi al contatto delle tante classi
sociali, indubbiamente contribuiva a formare in quei piccoli commercianti l'abitudine della osservazione per gli uomini e le
cose nelle loro varie manifestazioni, sviluppando lo spirito critico; rendendoli cosí meno ossequienti al costume ed alle idee
tradizionali e predisponendoli ad accettare poi, con maggiore
facilitā, le idee ed i propositi rinnovatori che si andavano
affermando nel completo albeggiare dello spirito dei tempi nuovi.
Ma questa mentalitā, non troppo conformista, di buona parte della
popolazione di una piccola borgata, con il tradizionale andazzo
della vita, ispirava diffidenza, mista a certa derisione pei
zolfarinari; che, seguendo un po' le orme degli zingari, se ne
andavano peregrinando con le loro carrette di paese in paese, di
cittā in cittā. |