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Le Cooperative |
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Fontanelle appartiene all'area di diffusione dell'industria del giunco e dei vimini che, sul finire del secolo scorso, comprendeva numerosi centri della fascia parafluviale padana fino al litorale romagnolo. Nel comune di Sissa, posto nel medesimo circondario appena al di là del fiume Taro, la produzione di panieri in vimini occupava nel 1890 un numero di 150 persone adulte per una media annua di 130 giornate lavorative l. Ma è lecito supporre che questo tipo di industria casalinga, alla quale concorrevano tutti i componenti le famiglie dei contadini e dei braccianti durante le lunghe veglie di stalla invernali, avesse raggiunto dimensioni notevolmente superiori a quelle registrate dalle statistiche ufficiali. I vimini dei salici che crescono spontaneamente lungo i corsi d'acqua e gli stagni fornivano in abbondanza il materiale per la confezione di sporte e cesti. Questi manufatti, insieme alla produzione dei fiammiferi di legno, alimentavano il flusso stagionale della vendita ambulante che, dopo 1'estate di San Martino muoveva da Fontanelle alla volta delle fiere e dei mercati della regione padana. Così, «seguendo un po' le orme degli zingari», i braccianti agricoli si trasformavano temporaneamente in zolfarinari erranti, in cerca di un guadagno integrativo che permettesse loro di superare i difficili mesi della disoccupazione. I percorsi degli artigiani e dei venditori ambulanti spesso si mescolavano a quelli dei mendicanti e dei vagabondi. In mezzo al variopinto universo di uomini in perenne spostamento non era infrequente l'imbattersi nell'oscuro mondo dei mestieri illeciti. Se ed in quale modo questi contatti irregolari abbiano
influito sulla formazione degli atteggiamenti mentali del piccolo popolo di Fontanelle, sedentario e contadino per tradizione, non ci è possibile dire. Mancano finora studi approfonditi in questa direzione, né è qui il caso di affrontare un problema che oltrepassa i limiti della presente ricerca. Basterà limitarsi a riportare le osservazioni di un contemporaneo, il dirigente socialista fontanelliano Primo Taddei, sul rapporto esistente tra emigrazione temporanea e costituzione della mentalità collettiva: l'allontanarsi dal borgo natio, il recarsi in ambienti più progrediti, come quelli cittadini, l'osservare usi, costumi, iniziative varie in molteplicità di ambienti, trovarsi a contatto delle varie classi sociali, contribuiva indubbiamente a formare nei piccoli commercianti I'abitudine all'osservazione, al confronto, affinava in essi lo spirito critico; li faceva più adatti ad accettare poi, nel loro albereggiare, Ie idee ed i propositi dei tempi nuovi. Proprio a questo sentimento, alla confusa percezione di una diversa possibilità d'esistenza, si rivolgeva la prima predicazione socialista nelle campagne. L'incontro tra il malessere contadino e la propaganda socialista avvenne nei centri della bassa di Borgo San Donnino durante i primi anni ottanta sotto il segno di Luigi Musini. Medico condotto di Zibello con un brillante passato garibaldino, il Musini si era messo in luce come esponente repubblicano di punta conducendo una attivissima campagna di agitazione tra i contadini del circondario borghigiano per 1'allargamento del suffragio politico. La domenica del 20 giugno 1880 si tenne al teatro Pallavicino di Zibello un meeting, convocato dalla locale Società Operaia, per rivendicare il diritto al voto politico. II Musini vi ottenne uno strepitoso successo personale, svolgendo il proprio intervento con trascinante oratoria dove il tema elettorale veniva abilmente intrecciato con quello della questione sociale. Ad applaudirlo fra il folto pubblico, oltre300 persone in prevalenza contadini, dovevano esserci sicuramente anche i braccianti della Società Operaia di Fontanelle che aveva inviato un'adesione ufficiale. Questo incontro con la fascinazione musiniana sarebbe risultato decisivo per la storia futura dell'organizzazione proletaria di Fontanelle.Nel biennio successivo la popolarità del medico di Zibello si estese anche all'altra sponda del Po. II 14 maggio 1882, invitato dalla Società di Mutuo Soccorso fra Operai e Contadini di Pieve d'Olmi nella bassa cremonese, il Musini tenne una conferenza per il dodicesimo anniversario di fondazione del sodalizio. Scopo dichiarato della conferenza «iniziare ed educare il popolo alla vita pubblica»g. L'atmosfera era carica di attesa: Archi e bandiere dappertutto, grande affluenza di popolo. Moltissimi da Cremona fra cui tutti i reporters... I contadini, che sono in grande maggioranza, molto animati.Il discorso del Musini rivelò la sua piena adesione alle idee del socialismo, un socialismo ancora rudimentale e genericamente classista dove tuttavia emergeva con chiarezza il motivo della rivoluzione sociale per il riscatto degli oppressi: Voi non siete a1tro che gIi istrumenti passivi della agiatezza e della ricchezza borghese, voi siete gli schiavi bianchi di codesta vantata civiltà... se contro le onde irrompenti dei nuovi bisogni che affaticano le masse popolari, si volesse ancora innalzare gIi argini dell'egoismo e della prepotenza, oh, allora potrebbe suonare I'ora della tempesta, che sarebbe
tremenda.La risonanza del discorso tenuto a Pieve d'Olmi dovette risultare così allarmante per le autorità di pubblica sicurezza e per la stampa conservatrice al punto che esse non esitarono a mettere in relazione la conferenza con 1'ondata di agitazioni agrarie abbattutasi sul Cremonese nelle settimane
seguenti. La seconda metà di giugno il movimento investì anche la riva parmense dove si verificarono incidenti tra braccianti e forza pubblica in diversi centri; tra questi Roccabianca e
Fontanelle. Un anno dopo, nel marzo 1883, si costituiva in Fontanelle il Circolo Elettorale Democratico con 1'adesione di 165 iscritti, in maggioranza bracciantil3. Il Circolo, che s'ispirava «a principi
repubblicani -socialisti»14, appariva inserito nella maglia organizzativa, composta da analoghe formazioni, che il Musini andava intessendo con 1'obiettivo di preparare i lavoratori alla competizione elettoralel5 attraverso 1'opera di propaganda e di alfabetizzazione. Come la maggior parte delle Società operaie e democratiche il Circolo di Fontanelle «Non aveva sede, i suoi soci si adunavano or presso la casa dell'uno o dell'altro amico»16. Il primo periodo di vita dell'associazione appare accidentato da contrasti interni, screzi personali e divergenze sulla linea da seguire; tanto che gli iscritti, saliti al numero di 250, si dimezzarono quasi tra il 1884 ed il 1886. A scongiurare 1'eventualità dello scioglimento dovette intervenire il gruppo dirigente socialista con energici appelli
all' unitàl'.Occorre andare all'anno delle grandi agitazioni contadine sulle tariffe di lavoro, nel 1885, per rintracciare i primi segni del futuro cooperativismo agricolo fontanelliano. Nell'inverno il gruppo dei socialisti borghigiani legato al Musini aveva iniziato
un intenso lavoro organizzativo rivolto alla creazione di nuove società di resistenza. |