L'intervento che segue
è stato tenuto a Vibo Valentia in seguito alla presentazione del libro di
racconti l'ultimo guancho, edizioni Campanotto. La domanda riguardava
nello specifico che cos'è la scrittura per una donna e che cosa
rappresenta nella sua vita.
La scrittura è per me
sostanza, non orpello, e mi dedico con la devozione di quelle persone,
uomini o donne, che si propongono nella vita un ideale che sanno
irraggiungibile e che pur tuttavia perseguono con fede. Un ideale
etico/estetico, nel senso del voler esprimere, al di là delle metafore,
una concezione di vita e del voler aggiungere qualcosa, anche poco, a
quello che già si conosce delle variegate pieghe del vivere e del pensare
femminile. E questo può solo uno stile personale che ha frugato
nell'intimo. Irraggiungibile perché, come ben sa lo scrittore, la parola
non può essere posseduta come un oggetto.
Chi, come me, avverte
1'esigenza della aderenza di Vita/Scrittura/Pensiero, sa, ogni volta, pur
avendo con I' esercizio imparato le prime regole della scrittura, quale
rincorsa e ricerca sia, ogni volta, fissare uno stile aderente al mutare
del nostro vivere. È una prova, una scommessa con noi stessi, che in quel
momento esclude il lettore. È una forma di verità, quella che
generalmente chiamiamo: la verità della letteratura e non è altro che
1'individualità dell'autore che si fissa in quello stile. Ogni libro
"vero" è perciò il suo autore. "In cerca di Frasi
vere" è il titolo di un libro -ricerca di Ingeborg Bachmann.
In cerca di frasi vere,
appunto, io sono. Così la pensava in una lingua massimamente individuale,
la grande poetessa Amelia Rosselli. Detto questo, il resto va da sé in
quanto scrivere è un imperativo, un'esigenza: dire duella cosa che in
quel modo non è stata detta. Perciò diventa una nuova verità nel
circolo delle idee posate in una forma e il mondo sarà di poco, di poco
più ricco.
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Non è importante
scrivere molto o poco, importante è I' esperienza della scrittura. Come
per ogni cosa in cui si crede, la scrittura ha prodotto inderogabili
mutamenti nella concezione del mio vivere. Mi ha fornito un metro del
mondo che consiste nella possibilità di leggere e collegare la realtà
conosciuta secondo un indice individuale (tenuto conto appunto delle
coordinate di ognuno) e per quel che mi riguarda femminile che travalica
la pura soggettività e 1'omologazione ai tempi.
Se ci si pensa bene, per
le molte donne che come me non hanno avuto molte possibilità, è
moltissimo. Comprendo anche come quest'arte (apparentemente povera: una
penna, un foglio) sia oggi molto praticata dalle donne, con più o meno
coscienza, da sempre costrette al silenzio: imparare a guardarsi nello
specchio della propria oggettività, mettendo il naso fuori di sé: rende
più fragili di fronte al mondo. ma come ogni forma di conoscenza anche più
forti.
Questo è dunque per me
la scrittura. Quanto al cosa scrivere viene da sé. Affinare i sensi è
importante (fondamentale è la vista esercitata all'arte fin dalla mia
giovinezza) indi selezionare il soggetto e i dati che lo interessano:
agire dunque sulla realtà prescelta fino a modificarla cori la parola. In
letteratura, in particolare nel racconto, c'è sernpre un filo preciso che
ci conduce. Tutti i miei racconti sono nati così: ne
L'ultimo guancho primo
racconto della raccolta, mi ha mosso la ricostruzione, vista al museo
archeologico di Las Palmas, di un guancho, abitante autoctono delle isole
Canarie, somigliante, con fantasia, ad un uomo lì stesso incontrato; in
Sangue la vista di un sasso con su raffigurato, con fantasia, 1'effigie di
Tanit (Grande Dea dei fenici); dall' oblò, della soffitta la
rivisitazione della casa paterna; oppure mi sono abbandonata ai sogni come
in Andrea e Io; oppure ho fissato 1'occhio e la mente sulle varie figure
femminili come: Ofelina; Marta; Zoia ecc.
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Le donne da me proposte
sono molte: perché studiando i vari e molteplici e variegati e
indefinibili atteggiamenti femminili affondavo con timore e pudore nel mio
stesso terreno alla ricerca di una più ricca definizione di donna.
Su ciò ci sarebbe
ancora tanto da dire e da scrivere. Ed è anche questa 'una ricerca etica
che vuole trarre dal "buio" l'individuo "donna"
cercando I' oggettività nella soggettività del suo essere, cosa che solo
una donna può fare. Come dimostra 1'analisi di se stesso che L'uomo ha
compiuto attraverso i secoli per cui nol tutti oggi, uomini e donne,
abbiamo delI' uomo una profonda conoscenza letteraria e filosofica.
Conosciamo i suoi sogni le sue fobie, la sua donna ideale è quella
denigrata, il fascino e il timore che da sempre ha esercitato su di lui la
figura femminile. Specularmente la donna dovrebbe imparare a conoscersi di
più e a farsi riconoscere.
Ho tentato con la stessa
dedizione anche le strade della poesia per tendere al massimo le mie
possibilità, e quindi la potenza e la capacità del pensiero femminile,
non tanto per raggiungere delle conclusioni, ma per comprendere i
meccanismi che conducono alla scrittura e fare della stessa, poetica o' in
prosa, un'esperienza di vita.
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