LAURA  RAINIERI  LA MIA OPINIONE SULLA SCRITTURA DELLE DONNE

G.Guareschi
G.Faraboli
P.Bianchi
L.Marchesi
Gen.G.Pezzani
Coll.N.Brambilla
A.Azzi
E.Seletti
F.lli Rainieri
L.Rainieri

Ass. "Donne per le Donne

Ass. Culturale Rosella Mancini

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Poesie
Opinioni sulle Donne

 

L'intervento che segue è stato tenuto a Vibo Valentia in seguito alla presentazione del libro di racconti l'ultimo guancho, edizioni Campanotto. La domanda riguardava nello specifico che cos'è la scrittura per una donna e che cosa rappresenta nella sua vita.
La scrittura è per me sostanza, non orpello, e mi dedico con la devozione di quelle persone, uomini o donne, che si propongono nella vita un ideale che sanno irraggiungibile e che pur tuttavia perseguono con fede. Un ideale etico/estetico, nel senso del voler esprimere, al di là delle metafore, una concezione di vita e del voler aggiungere qualcosa, anche poco, a quello che già si conosce delle variegate pieghe del vivere e del pensare femminile. E questo può solo uno stile personale che ha frugato nell'intimo. Irraggiungibile perché, come ben sa lo scrittore, la parola non può essere posseduta come un oggetto.
Chi, come me, avverte 1'esigenza della aderenza di Vita/Scrittura/Pensiero, sa, ogni volta, pur avendo con I' esercizio imparato le prime regole della scrittura, quale rincorsa e ricerca sia, ogni volta, fissare uno stile aderente al mutare del nostro vivere. È una prova, una scommessa con noi stessi, che in quel momento esclude il lettore. È una forma di verità, quella che generalmente chiamiamo: la verità della letteratura e non è altro che 1'individualità dell'autore che si fissa in quello stile. Ogni libro "vero" è perciò il suo autore. "In cerca di Frasi vere" è il titolo di un libro -ricerca di Ingeborg Bachmann.
In cerca di frasi vere, appunto, io sono. Così la pensava in una lingua massimamente individuale, la grande poetessa Amelia Rosselli. Detto questo, il resto va da sé in quanto scrivere è un imperativo, un'esigenza: dire duella cosa che in quel modo non è stata detta. Perciò diventa una nuova verità nel circolo delle idee posate in una forma e il mondo sarà di poco, di poco più ricco.

Non è importante scrivere molto o poco, importante è I' esperienza della scrittura. Come per ogni cosa in cui si crede, la scrittura ha prodotto inderogabili mutamenti nella concezione del mio vivere. Mi ha fornito un metro del mondo che consiste nella possibilità di leggere e collegare la realtà conosciuta secondo un indice individuale (tenuto conto appunto delle coordinate di ognuno) e per quel che mi riguarda femminile che travalica la pura soggettività e 1'omologazione ai tempi.
Se ci si pensa bene, per le molte donne che come me non hanno avuto molte possibilità, è moltissimo. Comprendo anche come quest'arte (apparentemente povera: una penna, un foglio) sia oggi molto praticata dalle donne, con più o meno coscienza, da sempre costrette al silenzio: imparare a guardarsi nello specchio della propria oggettività, mettendo il naso fuori di sé: rende più fragili di fronte al mondo. ma come ogni forma di conoscenza anche più forti.
Questo è dunque per me la scrittura. Quanto al cosa scrivere viene da sé. Affinare i sensi è importante (fondamentale è la vista esercitata all'arte fin dalla mia giovinezza) indi selezionare il soggetto e i dati che lo interessano: agire dunque sulla realtà prescelta fino a modificarla cori la parola. In letteratura, in particolare nel racconto, c'è sernpre un filo preciso che ci conduce. Tutti i miei racconti sono nati così: ne
L'ultimo guancho primo racconto della raccolta, mi ha mosso la ricostruzione, vista al museo archeologico di Las Palmas, di un guancho, abitante autoctono delle isole Canarie, somigliante, con fantasia, ad un uomo lì stesso incontrato; in Sangue la vista di un sasso con su raffigurato, con fantasia, 1'effigie di Tanit (Grande Dea dei fenici); dall' oblò, della soffitta la rivisitazione della casa paterna; oppure mi sono abbandonata ai sogni come in Andrea e Io; oppure ho fissato 1'occhio e la mente sulle varie figure femminili come: Ofelina; Marta; Zoia ecc.

Le donne da me proposte sono molte: perché studiando i vari e molteplici e variegati e indefinibili atteggiamenti femminili affondavo con timore e pudore nel mio stesso terreno alla ricerca di una più ricca definizione di donna.
Su ciò ci sarebbe ancora tanto da dire e da scrivere. Ed è anche questa 'una ricerca etica che vuole trarre dal "buio" l'individuo "donna" cercando I' oggettività nella soggettività del suo essere, cosa che solo una donna può fare. Come dimostra 1'analisi di se stesso che L'uomo ha compiuto attraverso i secoli per cui nol tutti oggi, uomini e donne, abbiamo delI' uomo una profonda conoscenza letteraria e filosofica. Conosciamo i suoi sogni le sue fobie, la sua donna ideale è quella denigrata, il fascino e il timore che da sempre ha esercitato su di lui la figura femminile. Specularmente la donna dovrebbe imparare a conoscersi di più e a farsi riconoscere.
Ho tentato con la stessa dedizione anche le strade della poesia per tendere al massimo le mie possibilità, e quindi la potenza e la capacità del pensiero femminile, non tanto per raggiungere delle conclusioni, ma per comprendere i meccanismi che conducono alla scrittura e fare della stessa, poetica o' in prosa, un'esperienza di vita.