LAURA RAINIERI POESIE |
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G.Guareschi |
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Da Vedere |
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FONTANELLE* Ogni ritorno è comunque un'emozione nutrito in quel luogo della mente dove ha casa il mio fado di ricordi e nostalgie cresciuto in un paese inesistente se non fosse per la pronuncia del nome Fontanelle. Eppure ha potere come di magia (nel trascinarmi) tra fuorvianti relazioni di volti e storie ossessione di cose viste e pronunciate con freschezza, non è meraviglia il ritorno della luna mi rincorrono per impedire le fughe (volontarie) e attorcermi di cemento al loro filo anch'io ninfea che affiora, definita. * edita sull'Antologia "Padus Amoenus" - '97 LA MIA VALLE Come da buona novella hai atteso e ucciso per me il vitello grasso. - doppiamente chiaro il tradimento -. Ma oggi la tua attesa s'innesta nella mia per quanto inseparabilmente lontano mi accompagni oltre Parma e il ponte di San Secondo. In chiarezza di luce mi abbraccia la mia Valle di vita. oggi rimanenza Vince nell' abbaglio la naturale ritrosia in volo tutto dispiega la zolla friabile di fresco pane e lo scavo della talpa tra palafitte e terramare. Degli argini abbiamo solcato il labirinto innamorati in coppia seguono la via del fiume - argini eterni come l'uomo qui nato - più alti del monte poi scalato. Altezza suprema dove latitudine impera su prati e fondachi sino al confine col mare. Ogni strada bassa annega in una pozza un fosso un rigagnolo un affluente al Po commuovono in lenta giacenza preludio alla gran piana del mare. E se in estasi contemplo le vie dell'acqua più aderire mi sento a questa terra. E se torno alla spalletta di quel ponte i secoli spiombano e grappoli ampi di terre si aprono incisi negli occhi come solchi di campo. Allora gorgoglia la canzone del fiume a mare chiude per tornare poi alla sorgente. " Via Valle di Fontanelle (PR) dove l'Autrice è nata. A MIO PADRE Ho dormito per 1' ultima volta accolta nel tuo sudario caldo col sapore dell'ultimo fiato viscera dentro le tue viscere. Entrare in te -padre - come in mia madre e insieme il lungo viaggio. Parleremo la lingua aperta della morte -quel molto che non è stato detto. - Padre che mi hai generato -. Un fiume contro vento uscirà dal tuo imperturbabile sorriso. - Padre mia fortezza -. Tu fredda solitudine interrata pilastro orizzontale alle mie spalle scoperte. Tra 1' al di qua e 1' aldilà lo spazio di un pulviscolo. NUVOLA Se potessi contemplarti tra le nuvole lattiginose bordo-d'oro soffice nube del tramonto repentino mutanti al calice del vento in innumeri forme rincorrere il tuo volto fissato a quel fazzoletto di terra rose e spine la tua casa risorto in una nuvola bordo-d'oro fuor di dolore-gravità staccata dalla terra Madre ormai dei cieli potessi almeno in sogno Maria da - E SERBI UN SASSO IL NOME
- 2004 -------------------------------------------
Da C e n t o c e l l e a F o n t a n e l
l e Le stesse strade arboree (1) " Periferie " rivista e
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